Questo video è tratto da Blob del 25 luglio 2009. Mi sembra un documento particolarmente illuminante, non tanto riguardo all'utilizzo del corpo femminile in televisione, nello spettacolo e in generale nella nostra società, ma piuttosto perché illustra chiaramente come, secondo una certa idea di potere che circola in Italia e non solo, deve essere trattato il videocittadino televotante.
Per chi non lo sapesse, la trasmissione Sarabanda, in onda su una rete Fininvest tutte le sere all'ora di cena, si conclude regolarmente con una showgirl che si tuffa in piscina, dopo aver salito le scale di un trampolino mentre una telecamera ne inquadra anatomicamente, con una carrellata in primissimo piano, il fondoschiena. Il montaggio utilizzato in questa puntata di Blob, che assembla i diversi spezzoni di questa ascesa quotidianamente uguale a se stessa, mostra nitidamente la volontà di titillare, tramite la televisione, il lato più conservatore delle pulsioni umane spingendo l'individuo ad appagarsi di una pura coazione a ripetere, identica a se stessa sera dopo sera come un cattivo eterno ritorno dell’uguale, sprofondandolo in un processo libidico completamente meccanico ed elementare. La strategia della televisione viene palesata così nella sua purezza, al suo grado zero, come cinismo metodico e applicato, atto a rinchiudere il teleutente in un loop perpetuo e autoreferenziale, completamente slegato dal reale. Si assiste così alla produzione di un automa fantasmatico che si consuma in un circuito chiuso immaginario, spacciato, tra una pubblicità e l'altra, come una droga di massa, usato terroristicamente come un'arma di distrazione di massa.
Per chi non lo sapesse, la trasmissione Sarabanda, in onda su una rete Fininvest tutte le sere all'ora di cena, si conclude regolarmente con una showgirl che si tuffa in piscina, dopo aver salito le scale di un trampolino mentre una telecamera ne inquadra anatomicamente, con una carrellata in primissimo piano, il fondoschiena. Il montaggio utilizzato in questa puntata di Blob, che assembla i diversi spezzoni di questa ascesa quotidianamente uguale a se stessa, mostra nitidamente la volontà di titillare, tramite la televisione, il lato più conservatore delle pulsioni umane spingendo l'individuo ad appagarsi di una pura coazione a ripetere, identica a se stessa sera dopo sera come un cattivo eterno ritorno dell’uguale, sprofondandolo in un processo libidico completamente meccanico ed elementare. La strategia della televisione viene palesata così nella sua purezza, al suo grado zero, come cinismo metodico e applicato, atto a rinchiudere il teleutente in un loop perpetuo e autoreferenziale, completamente slegato dal reale. Si assiste così alla produzione di un automa fantasmatico che si consuma in un circuito chiuso immaginario, spacciato, tra una pubblicità e l'altra, come una droga di massa, usato terroristicamente come un'arma di distrazione di massa.